de/di Rodolfo Serrano
(trad. Marcela Filippi)
A Karmelo C. Iribarren
Salgo poco. Lo justo
para no olvidarme de bares y de amigos.
Y no discuto ni siquiera con la tele.
Me aburren los periódicos y solo
algún libro de versos me interesa.
Paseo por las calles que ahora siento
territorio enemigo. Ni siquiera pretendo
recordarte.
Alguna vez -y muy de tarde en tarde-
me retorna el deseo.
La dulce desazón de un cuerpo joven
que me inspire mis vicios solitarios.
No fumo. Escribo poco.
De vez en cuando un verso como éste.
Y poco más. En momentos de duda
-mientras espero al médico o voy a la farmacia-
desearía llamarte y comentarte
que hace un calor de muerte
o que el nuevo Gobierno es el de siempre.
Pero nunca lo hago.
Sé que hace ya tiempo
dejaste de temblar cuando veías
mi nombre en tu teléfono.
Esco poco. Il giusto
per non dimenticare bar e amici.
E non discuto nemmeno con la TV.
Mi annoiano i giornali e solo
qualche libro di versi mi interessa.
Passeggio per le strade che ora sento
territorio nemico. Non pretendo nemmeno
ricordati.
A volte -e molto di rado-
mi ritorna il desiderio.
Il dolce malessere di un corpo giovane
che ispiri i miei vizi solitari.
Non fumo. Scrivo poco.
Di tanto in tanto un verso come questo.
E poco altro. In momenti di dubbio
-mentre aspetto il medico o vado in farmacia-
vorrei chiamarti e comentarti
che fa un caldo mortale
o che il nuovo Governo è lo stesso di sempre.
Ma non lo faccio mai.
So che hai smesso da molto tempo
di tremare come quando vedevi
il mio nome nel tuo telefono.
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