di/de Valerio Magrelli
(trad. Marcela Filippi)
Chi fa questo mestiere,
lavorare studiando,
a volte pensa che i libri lo arricchiscano.
Non è così: ci divorano i libri,
ci divorano e spolpano,
ci scavano e assottigliano.
Più vivo, più dimentico tutto quanto sapevo.
Non so più niente; anzi,
sono spazzato via da ciò che ho letto.
Mi riduco a una briciola, corroso,
eroso da tutte quante quelle storie
che hanno soffiato anni e anni su di me.
I libri ti lavorano, come il vento la roccia.
Ogni libro che leggo, mi lima,
mi cancella e smeriglia, aspro agente atmosferico.
Più leggo, più sparisco:
mi atrofizzo,
polverizzato dalle parole altrui.
El que ejerce este oficio,
trabajar estudiando,
a veces piensa que los libros lo enriquecen.
No es así: nos devoran vivos,
nos devoran y nos descarnan,
nos excavan y nos adelgazan.
Más vivo, más olvido todo lo que sabía.
Ya no sé nada; en realidad,
barrido por todo lo que he leído.
Me reduzco a una miga, corroído,
erosionado por todas aquellas historias
que han exhalado años y años sobre mí.
Los libros te labran, como el viento con la roca.
Cada libro que leo, me lima,
me borra y me lija, áspero agente atmosférico.
Más leo, más desaparezco:
me atrofio,
pulverizado por las palabras ajenas.
(Da EXFANZIA, Giulio Einaudi Editore, Torino 2022)
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