de/di Rodolfo Serrano
(trad. Marcela Filippi)
Nos encontramos después de tantos años.
Tú tan guapa y yo en los mismos bares.
Te acompaña una joven. Dices: Es mi hija.
Tiene tu misma cara. Esa sonrisa
burlona con que siempre me trataste.
Sus ojos son tus ojos. Y adivino
el mismo corazón. Esos latidos
capaces de arrastrarme hasta el infierno.
Me hablas de las cosas que se hablan
cuando todo está dicho y no hay respuestas.
Ella nos mira seguramente preguntándose
si alguna vez fuimos jóvenes o siempre
hemos tenido esta tristeza
de estación sin viajeros y sin trenes.
Ella no dice nada. Solo mira
impaciente el reloj
mientras le cruza
por la cara ese gesto tan tuyo de fastidio.
Te marchas, prometiendo una llamada
que sé que nunca harás.
Vuelves de pronto la cabeza: ¿Sabes?
dentro de poco cumplirá los veinte.
Y qué casualidad. Casi los mismos
que se han cumplido ya de nuestra huida
al hotel nunca olvidado de Lisboa.
Ci incontriamo dopo tanti anni.
Tu così bella e io negli stessi bar.
Ti accompagna una ragazza. Tu dici: È mia figlia.
Ha la tua stessa faccia. Quel sorriso
burlone con cui mi trattavi sempre.
I suoi occhi sono i tuoi occhi. E percepisco
lo stesso cuore. Quei palpiti
capaci di trascinarmi fino all'inferno.
Mi parli delle cose di cui si parla
quando tutto è stato detto e non ci sono risposte.
Lei ci guarda sicuramente chiedendosi
se siamo mai stati giovani o se sempre
abbiamo avuto questa tristezza
da stazione senza passeggeri e senza treni.
Lei non dice nulla. Guarda solo
impaziente l'orologio
mentre l'attraversa
quel gesto così tuo di fastidio lungo il viso.
Te ne vai, promettendo una telefonata
che so bene non farai mai.
Improvvisamente volti la testa: Sai?
Presto avrà vent'anni.
E che casualità! Quasi gli stessi
che sono già trascorsi dalla nostra fuga
all'hotel mai dimenticato di Lisbona.
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