de/di Santos Domínguez Ramos
(trad. Marcela Filippi)
¿La angosta perspectiva o la explanada inmensa?
¿Lo abierto o lo cerrado?
En una misma plaza,
¿la fuente milagrosa o la portada curva?,
¿el bosque de columnas o el proscenio barroco?,
¿la fiesta de la carne o el triunfo de la mente?
¿Bernini o Borromini?
¿La cólera suicida del célibe iracundo
o la viril potencia que ignoraba la envidia?
Los dos: en un difícil equilibrio,
el baldaquino en bronce se soporta en los números,
el desafío del hueco se sostiene en las cúpulas.
Respira la fachada frente a los cuatro ríos
y hay un milagro en vilo
en la luz vertical de un obelisco.
La stretta prospettiva o l'immensa spianata?
L'aperto o il chiuso?
In una stessa piazza,
la fontana miracolosa o l'architettura curva?
Il bosco di colonne o il proscenio barocco?
La festa della carne o il trionfo della mente?
Bernini o Borromini?
La collera suicida del celibe iracondo
o la virile potenza di chi ignorò l'invidia?
I due: in un difficile, prodigioso equilibrio,
il baldacchino di bronzo è sostenuto dai numeri,
la sfida dell'incavo è sostenuta nelle cupole.
Respira la facciata di fronte ai quattro fiumi
e c'è un miracolo in sospeso
nella luce verticale di un obelisco.
(De Cuaderno de Italia. La Isla de Siltolá. Sevilla, 2023)
Nessun commento:
Posta un commento