domenica 6 ottobre 2024

[calavernario]/[ossario]

de/di Carlos Peinado Elliot
(trad. Marcela Filippi)

Y quién no ha deseado aniquilarse, quién pudiera 
acostarse de repente, cerrar los ojos: no sentir ya nada, y 
desaparecer tras un segundo: nada: sin conciencia, para 
siempre y sin embargo escuece dentro, agudo alcohol en 
carne viva, todo ser que contemplo y me estremece como 
un remordimiento infatigable colgado en rastas–pesas de 
mi cráneo: su desgarrón que me sacude allí donde los ojos 
vuelvo, que quisiera arrancarme a tiras esta carne y quemarla conmigo 
y sin embargo existe y me golpea y me 
desquicia no poderla abolir –no conseguir negarla– y no 
poderla amortajar en mí. Tan solo si se abriera la tierra en 
un segundo y me tragara como un largo lamento. 

[ossario]
E chi non ha voluto annichilirsi, chi potesse 
coricarsi all'improvviso, chiudere gli occhi: non sentire più nulla, e
scomparire dopo un secondo: nulla: senza coscienza, per
sempre eppure brucia dentro, alcol forte dentro sulla
carne viva, ogni essere che contemplo e che mi scuote come
un rimorso instancabile appeso ai rasta – bilance del
il mio cranio: il suo squarcio che mi scuote laddove giro 
gli occhi, che vorrei strapparmi a strisce questa carne e bruciarla 
con me eppure esiste e mi colpisce e
mi fa uscire di senno non poterla abolire – non riuscire a  negarla – 
e non poter seppellirla in me. Se solo la terra si aprisse
in un secondo e mi inghiottisse come un lungo lamento.

(Del libro ¿Sangra el abismo? Contracciones de una Noche de Pascua . Ril Editores. Febrero 2022)

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