De/di Álvaro Valverde
(trad. Marcela Filippi)
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PORQUE ¿cómo ponerse en el lugar del otro?,
¿cómo saber si aquello que intuimos
es en la realidad lo que sucede?
Es fácil suponer qué pasaría
si viviera uno aquí.
Mas sólo eso: imaginarlo. Qué distinto
soportar cada día un clima adverso,
la pobreza que más que ver se intuye,
la tristeza que destilan las horas
que hemos pasado transitando calles
con un destino incierto, bulevares
que evocan viejos tiempos
donde la vida pudo ser más alta.
Solemnes edificios de muy noble factura
dotaron a este sitio de un ilustre pasado.
Sinagogas, iglesias y mezquitas
aportaron la fe en las grandes causas.
Sin embargo, es la melancolía
el verdadero genio del lugar.
El presente proyecta una sombra pesada
que oscurece la espera de un amable mañana.
No basta con soñar lo que es posible.
PERCHÉ, come mettersi nei panni dell'altro?,
come sapere se ciò che intuiamo
è nella realtà ciò che succede?
È facile supporre cosa accadrebbe
se uno vivesse qui.
Ma soltanto questo: immaginarlo. Com'è diverso
sopportare ogni giorno un clima avverso,
la povertà che più che vederla si intuisce,
la tristezza che distillano le ore
che abbiamo transitato strade
dal destino incerto, viali
che evocano i vecchi tempi
in cui la vita potrebbe essere stata più alta.
Solenni edifici di nobilissima fattura
hanno dato a questo posto un illustre passato.
Sinagoghe, chiese e moschee
hanno portato la fede nelle grandi cause.
Malgrado ciò, è la malinconia
il vero genio del luogo.
Il presente getta un’ombra pesante
che scurisce l'attesa di un'amabile mattina.
Non basta sognare ciò che è possibile.
(De Sobre el azar del mapa. Tusquets editores, Barcelona 2023)
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