giovedì 27 marzo 2025

CONFESO Y PENITENTE/CONFESSO E PENITENTE

de/di Enrique Gracia Trinidad
(trad. Marcela Filippi)

Perdonad que ahora quiera confesar. Las confesiones que nadie
pide son como las excusas. Ya se sabe: Excusatio non petita...
Así que voy a excusarme ahora, o a confesar, si alguien lo
prefiere.

No he sido nunca un poeta maldito —eso es asunto de franceses
más que nada—, aunque la condición de escribir versos lleve ya un
adelanto de dicha maldición.

Eso creo, aunque ignoro qué requisitos son imprescindibles para
estar en tan prestigiosa categoría, si es que eso es prestigio y no
otra cosa.

Soy más bien un maldito poeta, que es algo muy distinto —¡Lo
que cambia dar un lugar u otro al adjetivo!—. La absenta me parece
un brebaje poco recomendable. Creo que el bien y el mal existen en
las etéreas regiones de la verdadera poesía —que me perdone
Baudelaire—, como existen en todas las regiones de la vida.

La incomprensión es hija de las artes, es la hermana piojosa de
quien crea. Ni siquiera el buen nombre nos redime. Así que más
me vale declararme culpable de esta mala situación, no más terrible 
que cualquier miseria.

Creo que ya he cumplido con creces la penitencia debida. Os
ahorraré detalles. Toda confesión lleva consigo, según los cánones
sagrados o profanos, su penitencia redentora.

Debidamente confeso y penitente, retorno a mi conciencia y
escribo, escribo, escribo.

Maldita condición inevitable.



Perdonatemi se ora volessi confessare qualcosa. Le confessioni che 
nessuno chiede sono come scuse. Lo si sa: Excusatio non petita...
Quindi ora mi scuserò, o confesserò, se qualcuno lo preferisce.

Non sono mai stato un poeta maledetto ―ciò è questione dei francesi
più che altro—, benché la condizione di scrivere versi comporti già 
un'anticipazione di detta maledizione.

Così la penso, anche se non so quali siano i requisiti imprescindibili 
per stare in una categoria così prestigiosa, se questo è prestigio e non
un'altra cosa.

Sono più un maledetto poeta, che è qualcosa di molto diverso —
cosa fa la differenza nel dare un posto o un altro all'aggettivo!— 
L'assenzio mi sembra una bevanda poco raccomandabile. 
Credo che il bene e il male esistano nelle eteree regioni della vera poesia
—possa perdonarmi Baudelaire—, come esistono in tutte le regioni della vita.

L'incomprensione è figlia delle arti, è la sorella pidocchiosa di chi crea.
Nemmeno un buon nome ci redime. Quindi  vale di più
dichiararmi colpevole di questa brutta situazione, non più 
terribile di qualsiasi altra miseria.

Credo di avere ampiamente adempiuto la mia dovuta penitenza. Vi
risparmierò dettagli. Ogni confessione porta con sé, secondo i canoni
sacri o profani, la loro penitenza redentrice.

Debitamente confesso e penitente, ritorno alla mia coscienza e
scrivo, scrivo, scrivo.

Maledetta condizione inevitabile.


(Del libro Nada para después. Colección enCadena. Ediciones de Detorres Editores,2022)

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