de/di Juana Vázquez
(trad. Marcela Filippi)
No sé por dónde se va al Camino
no sé cuál es la Rosa y no las rosas
no sé qué dicen los reflejos de la luna
en una noche de verano
cuando no hay canto de pájaros.
No sé adónde van los lirios de madrugada
los que nacieron alrededor del agua que
sirven para adornar los rincones tristes de la vida .
Las alondras me dicen que no nací
que sólo fui una muerta
pues no interpreto su canto.
Pero su canto no es el del Génesis
el que resuena en las praderas sagradas.
Ese es el verdadero
y se oye al filo de la madrugada
en los nidos de azucenas debajo del altar
y en la cúpula de las catedrales
cuando estalla la luz entera sin reflejos.
Y es que vivir es una incertidumbre
deseosa del Conocimiento.
Por eso los lagartos de los páramos
piensan y piensan
allá tumbados entre los troncos de los olivos
seculares y añosos
pues el camino se divide una y mil veces mil.
¿Hacia dónde ir?
Las notas de Vivaldi me marcan un sendero
pero deben estar equivocadas
porque el Único ya marcó mi tragedia.
Y al final de los años
si sigo así
solo me espera una larga interjección
y la amnesia anterior a las palabras.
Non so dove si va per la Via
non so quale sia la Rosa e non le rose
non so cosa dicano i riflessi della luna
in una notte d'estate
quando non v'è canto d'uccelli.
Non so dove vadano i gigli all'alba
quelli che sono nati intorno all'acqua che
servono per decorare gli angoli tristi della vita.
Le allodole mi dicono che non sono nata
che sono solo stata una morta
perché non interpreto il loro canto.
Ma il loro canto non è quello della Genesi
quello che risuona nei prati sacri.
Quello è quello vero
e si sente sul filo dell'alba
nei nidi di gigli sotto l'altare
e nella cupola delle cattedrali
quando esplode l'intera luce senza riflessi.
Ed è che vivere è un'incertezza
desiderosa di Conoscenza.
Ecco perché le lucertole delle brughiere
pensano e pensano
stesi lì tra i tronchi degli ulivi
vecchi e secolari
perché la via si divide una e mille volte mille.
Dove andare?
Le note di Vivaldi mi indicano un sentiero
ma devono essere sbagliate
perché l'Unico ha già segnato la mia tragedia.
E alla fine degli anni
se continuo così
mi attende solo una lunga interiezione
e l'amnesia prima delle parole.
(De Voz de niebla. Ars Poetica, 2020
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