de/di Hilario Barrero
(trad. Marcela Filippi)
En el 51 fuimos a pasar el verano con mi tía María Jesús;
vivía en una casona con un zaguán umbrío,
un salón que nunca se abría,
una troje que olía a melones maduros, a trigo y a verano
pasado.
En el patio una higuera,
un membrillo que en septiembre se llenaba de frutos
dorados
y un pozo que se compartía con la casa vecina.
Ese verano descubrí la muerte en la sombra
de un pájaro,
el plomo del sol, el oscuro picor de la paja,
la tarja donde el panadero «escribía»
los panes que mi madre compraba,
las palabras trilla, velahí, cedazo, pedernal,
el sabor amargo de una fruta que yo desconocía
y un ruido en el pecho que sentí un atardecer.
A veces vuelve el susto a latir dentro del corazón
y sé que es la pasión que va por dentro.
Nel 51 andammo a trascorrere l'estate da mia zia María Jesús;
viveva in una grande casa con un ingresso ombreggiato,
un salone che non si apriva mai,
un magazzino che profumava di meloni maturi, di grano e di estate
passata.
Nel cortile un fico,
un melo cotogno che a settembre si riempiva di frutti
dorati
e un pozzo condiviso con la casa vicina.
Quell'estate ho scoperto la morte nell'ombra
di un uccello,
il piombo del sole, l'oscuro prurito della paglia,
la tarja* dove il fornaio «scriveva»
i pani che mia madre comprava,
le parole trebbiatura, ecco, setaccio, pietra focaia,
il sapore amaro di un frutto che non conoscevo
e un rumore nel petto che ho sentito una sera.
A volte la paura palpita di nuovo nel cuore
e so che è la passione che si muove dentro.
(De Tarja. Renacimiento, Sevilla 2024)
*La Tarja, era un ramo che serviva come prova di un debito.
Veniva utilizzato per annotare ciò che veniva acquistato a credito in qualsiasi esercizio commerciale. Per fare questo, si prendeva un ramo o una tavola, si spaccava nel senso della lunghezza. Le parti poi venivano unite per formare delle tacche man mano che i debiti si accumulavano e, per verificare che si trattasse dello stesso legno.
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