de/di Santos Domínguez Ramos
(trad. Marcela Filippi)
El mar no duerme nunca.
Las piedras van y vienen y el viento gira y gira.
Pero el mar nunca duerme.
El mar no tiene centro.
Vive en la irreparable página del naufragio,
en el vómito en sombra del tiempo oscuro y lento
y en la pausa profunda del abismo del sueño.
Vive en la luz opaca que miran los ahogados
en su estupor de noches sin faros ni planetas
lo mismo que en las brasas late aún la galaxia
que una música sorda enumeró en la arcilla
secreta de la noche.
Pero el mar nunca duerme. El mar no tiene centro.
Il mare non dorme mai.
Le pietre vanno e vengono e il vento gira e gira.
Ma il mare non dorme mai.
Il mare non ha centro.
Vive nell’irreparabile pagina del naufragio,
nel vomito in ombra del tempo oscuro e lento
e nella pausa profonda dell'abisso del sogno.
Vive nella luce opaca che guardano gli affogati
nel suo torpore di notti senza fari né pianeti
così come nelle braci palpita ancora la galassia
che una musica sorda enumerò nell'argilla
segreta della notte.
Ma il mare non dorme mai. Il mare non ha centro.
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