de/di Javier Sánchez Menéndez
(trad. Marcela Filippi)
Lo decía el poeta, y lo hizo sin pestañear: es tarde cuando
descubrimos la realidad y el sentido común. Suele
ocurrir fuera de tiempo, nos encontramos en esa línea
imaginaria que separa la lucidez de la locura. El deterioro,
a partir de ese momento, es rápido, veloz, preciso.
Las circunstancias impiden quela decisión acierte o marche
vagando entre palabras.
Todos los hombres somos iguales,el ser humano muere,
los árboles crecen, los pájaros sanos vuelan, las nubes caminan
por el cielo a su ritmo.
Ha concluido otro día sin solución. Seguimos sin entender
el motivo central, la disciplina, la justicia social,
la propia vida. No busques soluciones, no existen.
Lo diceva il poeta, e lo fece senza batter ciglio: è tardi quando
scopriamo la realtà e il buon senso. Suole accadere
fuori dal tempo, ci troviamo in quella linea immaginaria
che separa la lucidità dalla follia. Il deterioramento,
a partire da quel momento, è rapido, veloce, preciso.
Le circostanze impediscono che la decisione sia giusta o si muova
vagando tra le parole.
Tutti gli uomini siamo uguali, l'essere umano muore,
gli alberi crescono, gli uccelli sani volano, le nuvole
camminano in cielo al loro ritmo.
Un altro giorno si è concluso senza soluzione. Continuiamo senza
capire il motivo centrale, la disciplina, la giustizia sociale,
la nostra propria vita. Non cercare soluzioni, non esistono.
(Del libro De cuna y sepultura, -sexto libro de Fábula-. Ediciones El gallo de oro, 2018)
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