giovedì 15 dicembre 2022

EL HOMBRE QUE CAMINA/ L'UOMO CHE CAMMINA

de/di Santos Domínguez Ramos
(trad. Marcela Filippi)

                                                                         (L'Homme qui marche I. Giacometti)

¿De dónde viene, frágil, este hombre que camina?
¿A qué futuro incierto se dirigen sus pasos?

Algo en su movimiento lo retiene hacia el suelo
pero él se afirma y anda hacia adelante y arde
entre el ser y el vacío, entre el cielo y la tierra,
su soledad precaria, la fuerza de su impulso.

Altivo y solitario, viene desde la lluvia,
emerge de la herida y de las sombras.

Bajo una piel rugosa, es casi sólo huesos.
Parecen disolverse sus plantas en el barro,
pero se afirma y anda sereno hacia adelante.
Su bronce desvalido lo guían el corazón y la cabeza.

En el espejo turbio de su silueta exigua
nos reconoce el tiempo. Y en la oscura mirada
que asume su destino y su esqueleto,
despojado de todo, excepto de sí mismo.
                                                           

Da dove viene, fragile, quest'uomo che cammina?
Verso quale futuro incerto sono diretti i suoi passi?

Qualcosa nel suo movimento lo trattiene al suolo
ma lui si sostiene e va avanti e arde
tra l'essere e il vuoto, tra il cielo e la terra,
la sua solitudine precaria, la forza del suo impulso.

Sprezzante e solitario, viene dalla pioggia,
emerge dalla ferita e dalle ombre.

Sotto una pelle rugosa, è quasi solo ossa.
Le sue piante sembrano dissolversi nel fango,
ma si sostiene e va avanti sereno.
Il suo bronzo inerme è guidato dal  cuore e dalla  testa.

Nello specchio torbido della sua esigua sagoma
ci riconosce il tempo. E nell'oscuro sguardo
che assume il suo destino e il suo scheletro,
spogliato di tutto, tranne da se stesso.

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