de/di Valentín Martín
(trad. Marcela Filippi)
Para una amiga
Otoño fue lo más parecido a un azul
lo contrario a un balazo
la alegría febril de un musical
el tráfico de influencias
con quien gobierna las órbitas.
Nunca sabremos si fue diosa o dios
sólo que estaba de nuestra parte
tal vez tenía el día bueno
había dormido bien
o simplemente se dio el capricho
de construir gramo a gramo
una niña para los octubres.
Pero no una niña cualquiera
una de calorcito y antorcha
que supiera ir y volver por el mundo
ayudando a morir a los maizales
a los membrillos sin familia
a los refugiados que no salieron de casa
a los hombres con lentitud en la boca
a las mujeres con el vacío en las manos
y marcharse a las cigüeñas
hasta el próximo campesino.
No vino a quitarnos el tiempo
sino a hacernos uno nuevo
con bulevares que nacen a diario
donde majar los silencios sin prisa
cuando te aproximas a un arrecife
a la mayor soledad de los solos
que ella dice tantas veces
o te vas a tus adentros
porque afuera hace frío y no se sospecha
una mínima senda de luz
que lleve tu dirección y te encuentre
mientras se bebe la vida.
Hace muchos años de esto
quiero decir del milagro
un milagro que no pasa en silencio
sino que pacta nubes cuajadas
pausas de brincos
lenguajes solares
universos de campanas
tranvías sin cautiverios
en fin, el amor como un himno.
Hay que seguir asombrándose
como se asombran los niños sin juguetes
los mutilados de guerra que no guerrearon
las muertes gratis
las cenizas que olvidaron la madera
los desvanes sin viento
de que alguien multiplique el pan para todos
sin pedir nada a cambio.
Digo que hace muchos años
cerca del mar
donde las magas.
Per un'amica
L'autunno fu più vicino al blu
l'opposto di un proiettile
la gioia febbrile di un musical
il traffico di influenze
con chi governa le orbite.
Non sapremo mai se fu una dea o un dio
soltanto che fu dalla nostra parte
forse aveva avuto una buona giornata
aveva dormito bene
o semplicemente si concesse il capriccio
per costruire grammo per grammo
una ragazza per i mesi di ottobre.
Ma non una ragazza qualunque
una di tepore e di torcia
che sapesse come andare e tornare per il mondo
aiutando a morire i campi di grano
le mele cotogne senza famiglia
i rifugiati che non sono usciti di casa
gli uomini con lentezza nella bocca
le donne con il vuoto nelle mani
fino al prossimo contadino.
Non è venuta a sottrarci il tempo
bensì a costruircene uno nuovo
con viali che nascono quotidianamente
dove ingannare i silenzi senza fretta
quando ti avvicini a una scogliera
alla maggiore solitudine di chi è solo
e lei molte volle dice
perché fuori fa freddo e non si avverte
un minimo sentiero di luce
mentre lei si beve la vita.
un miracolo che non passa in silenzio
linguaggi solari
universi di campane
insomma, l'amore come inno.
le ceneri che hanno dimenticato il legno
le soffitte senza vento
che qualcuno moltiplichi il pane per tutti
senza chiedere nulla in cambio.
(de El gen inviolable. Edit. Lastura, 2019)
Delucidazioni per il lettore italiano:
Il poeta, nella prima strofa, decanta la data in cui è nata l'amica, cioè l'autunno che, invece di essere la porta al freddo e alla solitudine dell'inverno, si è trasformato in un blu, in un cielo d'amore e d'estate. L'opposto di un proiettile, vale a dire vita. Chi governa le orbite, cioè come un essere superiore che si è servito delle sue influenze affinché avvenisse l'incontro .
Poi, segue un elogio rivolto all'amica, ogni verso è una definizione di lei.
Al prossimo contadino, è un ghigno all'origine del poeta che, essendo figlio di contadini, si considera un contadino che scrive.
Evidenzia, poi, i motivi della venuta di lei. Evocazione all'ebbrezza della sua giovinezza.
Bisogna continuare a stupirsi; significa che perdurerà nel tempo la devozione per lei: è l'eternità.
In Spagna, la Galizia è considerata la terra delle streghe, che io traduco con la parola ammaliatrice, perché trasmette il potere magico della seduzione di questa donna-amica-maga.
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