mercoledì 27 novembre 2024

PIRANESI EN SUS CÁRCELES/PIRANESI NELLE SUE CARCERI

de/di Santos Domínguez Ramos
(trad. Marcela Filippi)

Viene la luz del suelo, de lo profundo sube 
para engendrar la sombra y un silencio de ruinas 
que baja de otras noches, sin horizonte apenas.

La absorben las esquinas y las piedras,
las columnas postradas en lo que antes fue un bosque 
y ahora es el decorado del teatro del tiempo.

Sobre una pasarela, por un bosque de piedras 
que acosa la erosiva mirada de los astros,
da en altos corredores, en barandillas lentas,
plataformas y bóvedas, laberintos sin rejas 
y escaleras que tienen cortada la salida. 

Sin pájaros ni hierba, ni un animal confuso,
un delirio o la angustia excavada en la nube 
y en el vacío sin luz de un laberinto.

Con la ebriedad del sueño, 
un torrente de sombras baja por la escalera
hacia una arquitectura inconcebible.

Sube aquí un universo lineal de pesadilla, 
y una luz subterránea, por las criptas secretas 
que estaban donde estaba la hiel del corazón.

Visiones de aguafuerte, metáforas del mundo 
que aquel cerebro negro 
vio en bóvedas sin fondo y en arcos sucesivos:
la pesadilla, el hueso, la arena que seremos.


La luce viene dal suolo, sale dal profondo 
per generare l'ombra e un silenzio di rovine
che scende da altre notti, quasi senza orizzonte.

L'assorbono gli angoli e le pietre,
le colonne prostrate in ciò che una volta era un bosco
e ora è l'orpello del teatro del tempo.

Sopra una passerella, lungo un bosco di pietre
che importuna l'erosivo sguardo degli astri,
volge verso alti corridoi, in precarie balaustre,
piattaforme e volte, labirinti senza sbarre
e scale che hanno la salita interrotta.

Senza uccelli né erba, nessun animale confuso,
un delirio o l'angoscia scavati nella nuvola
e nel vuoto senza luce di un labirinto.

Con l'ebbrezza del sogno,
un torrente di ombre scende dalle scale
verso un'architettura inconcepibile.

Qui sale un universo lineare da incubo,
e una luce sotterranea, attraverso le cripte segrete
che si trovavano dove si trovava il fiele del cuore.

Visioni d'acquaforte, metafore del mondo
che quel cervello nero
vide in volte senza fondo e archi successivi:
l'incubo, l'osso, la sabbia che saremo.

                              (Da Ho visto ardere la vita. Edizioni Talos, 2021)

 

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