martedì 17 maggio 2022

TODO EN ORDEN/TUTTO IN ORDINE

de/di Rodolfo Serrano

(trad. Marcela Filippi)


Pongo en orden mis cosas. Mis amores y odios.

Esta absurda manía de buscarte a deshora,

la espera en las tabernas y en las noches más frías

tocar ese calor de tu piel y tu boca.


Arreglo mis asuntos, y dejo por escrito

mis voluntades últimas y mi primer deseo,

la voluntad de un sueño ya perdido en el tiempo

cuando las lilas eran el regreso a la infancia.


Sé que el tiempo es un lazo que sujeta los sueños,

un vuelo de vencejos que levanta la tarde,

esa extraña nostalgia por lo que nunca ha sido,

un verso de Pessoa en los días de lluvia.


El presente no es nada: este dolor de ahora,

un instante que muere como un fugaz relámpago,

un pasado continuo que nunca se detiene

y un latido, un momento que pasa sin saberlo.


Por eso he decidido abrir todas mis cartas,

retirar de mi vida los sueños que han vencido

y esperar a la noche, junto al fuego y las sombras,

sabiendo que ya nada va a poder derrotarme.


Hoy me siento a las puertas de la casa y del alma.

Abro vuelo y ventanas y lloro tanta ausencia,

como el hombre que sabe que está solo y que sólo

espera, firme y solo, los trenes de la noche.



Metto in ordine le mie cose. I miei amori e odi.

Quest'assurda mania di cercarti nel momento sbagliato,

l'attesa nelle trattorie e nelle notti più fredde

toccare quel calore della tua pelle e della tua bocca.


Sistemo i miei affari, e metto per iscritto

le mie ultime volontà e il mio primo desiderio,

la volontà di un sogno ormai perso nel tempo

quando i lillà erano il ritorno all'infanzia.


So che il tempo è un legame che sostiene i sogni,

un volo di rondoni che alza la sera,

quella strana nostalgia per ciò che non è mai stato,

un verso di Pessoa nei giorni di pioggia.


Il presente non è nulla: questo dolore di adesso,

un istante che muore come un lampo fugace,

un passato continuo che non si ferma mai

e un palpito, un momento che trascorre senza saperlo.


Perciò ho deciso di aprire tutte le mie lettere,

ritirare dalla mia vita i sogni che sono scaduti

e aspettare la notte, vicino al fuoco e alle ombre,

sapendo che niente ormai potrà sconfiggermi.


Oggi mi siedo alle porte della casa e dell'anima.

Apro volo e finestre e piango tanta assenza,

come l'uomo che sa di essere solo e che da solo 

aspetta, fermo e solo, i treni della notte.


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