de/di Ana Montojo
(trad. Marcela Filippi)
Está acabando el día y tengo que decirte
que ha resultado ser como otros tantos
desde la fecha incierta
en que me acostumbré a tu absurda muerte.
Es día diecinueve y no ha ocurrido nada
que no ocurriera ayer o hace tres años;
la vida ha continuado como siempre,
solo la misma rabia silenciosa
de tus fotos estáticas,
de tu sonrisa quieta,
de la voz inaudible de tu ausencia.
Y ya no sé siquiera si me duele
o soy otra mujer distinta de tu madre;
ya no sé lo que queda de mi llanto,
se ha mezclado con otros
que hoy impone la ley del calendario.
Me estoy haciendo vieja mientras tú
sigues siendo tan niño como antes.
Tus amigos son hombres ya crecidos,
los veo y solo pienso: así serías,
con el condicional eterno, inevitable.
Y es que la vida
ha seguido, mi amor, como si nada.
Il giorno sta finendo e devo dirti
che si è rivelato come tanti altri
dalla data incerta
in cui mi sono abituata alla tua assurda morte.
È il giorno diciannove e non è successo nulla
che non fosse successo ieri o tre anni fa;
la vita è andata avanti come sempre,
soltanto la stessa rabbia silenziosa
delle tue foto statiche,
del tuo sorriso tranquillo,
della voce impercettibile della tua assenza.
E non so nemmeno se mi fa male
o sono una donna diversa da tua madre;
non so più cosa resta del mio pianto,
si è mischiato con altri
che la legge del calendario oggi impone.
Sto diventando vecchia mentre tu
continui a essere bambino come prima.
I tuoi amici sono uomini già cresciuti
li vedo e penso solo: così saresti,
con l'eterno condizionale, inevitabile.
Il fatto è che la vita
ha continuato, amore mio, come se niente fosse.
(de Jaime. Editorial Lastura, 2016)
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