de/di Santos Domínguez Ramos
(trad. Marcela Filippi)
Sobre la hora crecida de la tarde templada
vibraba largamente la luz, y los sonidos
fluían bajo los tilos de un lento balneario.
Acompasan sus pasos el genio que no duda,
el sabio satisfecho de sí mismo,
pulcro y ceremonioso,
y el indómito músico, el sordo algo salvaje
que no obedece normas y desconcierta al sabio
con su creación sin riendas.
No se entienden apenas
quien redujo el color a una teoría
o expresó la mirada en fórmulas de física
y el que echaba de menos los rumores de Viena
o el ruido de las hojas del tilo bajo el viento.
A aquel que hizo del mundo un tema razonable,
pero pidió más luz en su agonía,
le inquietaba el sonido, lo que no se controla,
lo que no se regula con normas ni preceptos.
No comprendió la música de quien buscó en sus notas,
sin orden, con concierto,
resistir las angustias,
vencer el sinsabor y los fracasos.
Mientras vibraba al fondo
la luz incomprensible del piano,
la tarde iba cumpliendo sus cuadrantes exactos,
los círculos de nieve de un tiempo misterioso.
Nell’aumentata ora della mite sera
vibrava a lungo la luce, e i suoni
fluivano sotto i tigli di una lenta città termale.
Cadenzano i loro passi il genio che non dubita,
il saggio soddisfatto di se stesso,
azzimato e cerimonioso,
e l'indomito musicista, il sordo un po’ selvaggio
che non obbedisce alle norme e sconcerta il saggio
con la sua creazione senza briglie.
Non si comprende quasi
chi ha ridotto il colore a una teoria
o ha espresso lo sguardo in formule di fisica
e chi sentiva la mancanza delle voci di Vienna
o il rumore delle foglie di tiglio nel vento.
A colui che fece del mondo un tema ragionevole,
ma chiese più luce nella sua agonia,
lo inquietava il suono, ciò che non si controlla,
ciò che non si regola con norme né precetti.
Non comprese la musica di chi cercò nelle sue note,
senza ordine, con concerto,
di resistere alle angustie,
di sconfiggere i dispiaceri e i fallimenti.
Mentre vibrava sullo sfondo
la luce incomprensibile del pianoforte,
la sera portava a compimento i suoi quadranti esatti,
i cerchi di neve di un tempo misterioso.
.
(del libro “Principio de incertidumbre ")
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