de/di Enrique Gracia Trinidad
(trad. Marcela Filippi)
Los poetas de acuerdan del misterio
algunos jueves solamente.
Los martes hacen gárgaras
con agua de limón, miel y pimienta.
Los sábados recuerdan a sus novias antiguas
y rompen los poemas
que alguna vez les dedicaron.
Los domingos, se sabe, no contestan
ni al whatsapp ni al teléfono ni al mail
a no ser que los llamen del infierno.
Los viernes todos los poetas, sin excepción alguna,
se miran en las tazas de café
y hacen absurdos planes para el siglo que viene.
Hay lunes que se quedan en la cama
casi siempre aquejados
de un dolor en la séptima nostalgia.
Los miércoles no son y nadie espera que aparezcan.
Hay semanas que no saben qué traje
vestir para su entierro,
meses que se refugian en un beso olvidado
y años que están perdidos
en el solemne laberinto de la melancolía.
Los poetas manejan mal su agenda.
I poeti si ricordano del mistero
soltanto alcuni giovedì.
I martedì fanno gargarismi
con acqua di limone, miele e pepe.
I sabati ricordano le loro vecchie fidanzate
e rompono le poesie
che un tempo avevano loro dedicato.
Le domeniche, si sa, non rispondono
né a whatsapp né al telefono né alla posta elettronica
a meno che non siano chiamati dall'inferno.
I venerdì tutti i poeti, nessuno escluso,
si guardano nelle tazze da caffè
e fanno progetti assurdi per il secolo venturo.
Ci sono dei lunedì che rimangono a letto
quasi sempre afflitti
da un dolore nella settima nostalgia.
I mercoledì non lo sono e nessuno si aspetta che appaiano.
Ci sono settimane in cui non sanno quale vestito
indossare per il loro funerale,
mesi in cui si rifugiano in un bacio dimenticato
e anni in cui sono smarriti
nel solenne labirinto della malinconia.
I poeti gestiscono male la loro agenda.
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