de/di Santos Domínguez Ramos
(trad. Marcela Filippi)
V
Nos salva cada tarde la lentitud del pájaro,
sus dos notas aladas, el hueco que en el aire
va dejando su vuelo.
La breve levedad de su memoria,
su intuición del espacio que le dicta la luz,
la suave inconsistencia
del aire elemental en el que flota inerme
son acaso
la verdadera cifra de todo lo que vive.
Como una flor escueta, ese vuelo amarillo
regresa cada tarde con su clave secreta
a la cadencia roja de la luz que se muere
bajo el ángel tendido del ocaso
y al incendio lejano de su espada de fuego.
Cada tarde nos salva
su lenta levedad en el espacio.
V
Ogni sera la lentezza dell'uccello ci salva,
le sue due note alate, il buco che nell'aria
va lasciando il suo volo.
La breve levità della sua memoria,
la sua intuizione dello spazio che gli detta la luce,
la soave inconsistenza
dell'aria elementare in cui fluttua inerme
sono forse
la vera cifra di tutto ciò che vive.
Come un semplice fiore, quel volo giallo
ritorna ogni sera con la sua chiave segreta
sulla cadenza rossa della luce che muore
sotto l'angelo disteso dell'occaso
e del lontano incendio della sua spada di fuoco.
Ogni sera ci salva
la sua lenta levità nello spazio.
(Del libro El Tercer Reino. Editorial Pre-Textos, Valencia 2021)
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