lunedì 27 dicembre 2021

LA LEPROSERÍA DE LA ISLA DE MOLOKAI (1866-1869)/IL LEBBROSARIO DELL'ISOLA DI MOLOKAI (1866-1869)

de/di Olalla Castro

(trad. Marcela Filippi)


VIII

Algunas mañanas, 
los que aún conservamos 
intactos nuestros dedos
caminamos hacia la playa 
con una caña al hombro.
Con los pies oscilando
entre el agua y la arena,
lanzamos el sedal y esperamos,
observando fijamente tanto azul,
hasta que el sol nos obliga 
a desviar la mirada y frotarnos los ojos.
Otras veces marchamos isla adentro, 
hacia la selva, con una pala al hombro.
Con los pies oscilando
entre el barro y las hojas,
ayudamos a cavar una hilera de tumbas.
Una vez arrojados los cadáveres al foso,
nos colocamos junto a los curas 
y agachamos la cabeza: 
ellos rezan en una lengua extraña
a un dios que no los mira.    
Yo solo escucho el trinar de los pájaros
y observo de soslayo 
danzar a las ramas con el viento.
Cada mañana, 
cuando llega el hombre 
que dibuja cruces en el aire, 
espero que su dedo me apunte y se detenga.
Espero que me elija
(da igual si para pescar nuestra comida
o cavar nuestras tumbas).
Cualquier cosa por tal de llegar a lo abierto,
de llenarme de luz hasta que duela.

VIII

Alcune mattine
quelli che abbiamo conservato ancora
intatte le nostre dita
camminiamo verso la spiaggia
con una canna sulla spalla.
Con i piedi che oscillano
tra l'acqua e la sabbia,
gettiamo la lenza e aspettiamo,
osservando fissamente l'immenso blu,
finché il sole non ci costringe
a distogliere lo sguardo e a strofinarci gli occhi.
Altre volte andiamo all'interno dell'isola,
verso la selva, con una pala in spalla.
Con i piedi che oscillano tra il fango e le foglie,
aiutiamo a scavare una sequela di tombe.
Una volta gettati i cadaveri nella fossa,
ci mettiamo accanto ai preti
e chiniamo la testa:essi pregano in una lingua strana
a un dio che non li guarda.
io sento solo il cinguettio degli uccelli
e guardo di traverso danzare i rami col vento.
Ogni mattina,
quando arriva l'uomo
che disegna croci nell'aria,
spero che il suo dito mi indichi e si fermi.
Spero che mi scelga 
(non importa se per pescare il nostro cibo
o per scavare le nostre tombe).
Qualsiasi cosa pur di raggiungere l'aperto,
per riempirmi di luce fino a che mi dolga.

(Del libro BAJO LA LUZ, EL CEPO. XXII Premio Internacional de Poesía  «Antonio Machado En Baeza». Poesía Hiperión, 2018)

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