de/di Manuel López Azorín
(trad. Marcela Filippi)
I
Cuando llegan, parece que el paisaje
recobra su latido, se mezcla con sus risas,
da vida a la desgana
de esta casa que apenas sí respira,
que apenas tiene fuerzas
para seguir luchando con el tiempo.
II
Cuando se marchan todo se detiene.
La mañana parece que se empaña,
el azul se desluce,
se apaga hasta el verdor, todo es silencio.
Y contemplo el paisaje que se ha vuelto distinto
el vacío que dejan con su ausencia.
III
Mirar esta mañana
la quietud de la encina,
el aire que acaricia la mimosa,
escuchar el silencio, los adioses,
el vacío de las habitaciones,
la soledad del día,
el hermoso fulgor de la mañana,
frente a tanta tristeza,
frente a tanto abandono.
Qué vacío se siente en la hermosura
de este esplendor que anida
tanta tristeza, soledad, vacío.
I
Quando arrivano, sembra che il paesaggio
ritrovi il suo palpito, si mescoli con i loro sorrisi,
dia vita alla svogliatezza
di questa casa che a malapena respira,
che a malapena ha forze
per continuare a lottare col tempo.
II
Quando se ne vanno, tutto si ferma.
Il mattino sembra appannarsi
il blu svigorisce,
si attenua il verde, tutto è silenzio.
E contemplo il paesaggio che è diventato altro
il vuoto che lasciano con la loro assenza.
III
Guardare questa mattina
la quiete della quercia,
l'aria che accarezza la mimosa,
ascoltare il silenzio, gli addii,
il vuoto delle stanze,
la solitudine del giorno,
il bellissimo fulgore del mattino,
davanti a tanta tristezza,
davanti a tanto abbandono.
Quanto vuoto si sente nella bellezza
di questo splendore che nidifica
tanta tristezza, solitudine, vuoto.
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