de/di Luis Alberto de Cuenca
(trad. Marcela Filippi)
Igual que caben iras en los ánimos
celestes (además de amores, risas,
melancolías y desilusiones,
aunque Virgilio no lo diga), existen
en las cosas —en un lápiz o una lámpara,
en este vaso o en aquel osito
de peluche— los mismos sentimientos
que alberga el alma humana. No los muestran
al exterior, porque la cortesía
de su mundo consiste en no dejar
que las intimidades se hagan públicas,
pero no hay nada que les guste tanto
como que haya personas o animales
que intenten penetrar en sus espíritus
y pulsen el botón imaginario
que da acceso a sus almas. No es tan fácil
lograrlo. Solo aquellos que comparten
emociones con otros seres vivos
de forma habitual, o que empatizan
con su entorno —sea este «vivo» o «muerto»—,
serán capaces de captar la psique
de los objetos, aparentemente
muertos, que nos rodean a diario.
Porque también las cosas tienen alma
inmortal —o mortal— como la nuestra.
L'ANIMA DELLE COSE
Così come vi è capienza per le ire negli animi
celesti (oltre ad amori, risate,
malinconie e delusioni,
sebbene Virgilio non lo dica), ci sono
nelle cose —in una matita o in una lampada,
in questo bicchiere o in quell'orsetto
di peluche— gli stessi sentimenti
che alberga l'anima umana. Non li mostrano
all'esterno, perché la cortesia
del loro mondo consiste nel non lasciare
che le intimità siano rese pubbliche,
ma non c'è nulla che a loro piaccia così tanto
come quando ci sono persone o animali
che cercano di penetrare nei loro spiriti
e premono il pulsante immaginario
che dà accesso alle loro anime. Non è così facile
riuscirvi. Solo quelli che condividono
emozioni con altri esseri viventi
abitualmente, o che empatizzano
con il loro intorno —sia esso “vivo” o “morto”—,
saranno in grado di cogliere la psiche
degli oggetti, apparentemente
morti, che ci circondano ogni giorno.
Perché anche le cose hanno un'anima
immortale - o mortale - come la nostra.
(De Los mundos y los días. Poesía 1970-2009. Colección Visor de Poesía. Madrid 2019)
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