di/de Valerio Magrelli
(trad. Marcela Filippi)
Dieci poesie scritte in un mese
non è molto anche se questa
sarebbe l'undicesima.
Neanche i temi poi sono diversi
anzi c'è solo un tema
ed ha per tema il tema, come adesso.
Questo per dire quanto
resta di qua della pagina
e bussa e non può entrare,
e non deve. La scrittura
non è specchio, piuttosto
il vetro zigrinato delle docce,
dove il corpo si sgretola
e solo la sua ombra traspare
incerta ma reale.
E non si riconosce chi si lava
ma soltanto il suo gesto.
Perciò che importa
vedere dietro la filigrana,
se io sono il falsario
e solo la filigrana è il mio lavoro.
Diez poemas escritos en un mes
no es mucho aunque si este
fuere el undécimo.
Los temas tampoco son diferentes
de hecho solo hay un tema
y su tema es el tema, como ahora.
Esto para decir lo que
queda en este lado de la página
y golpea y no puede entrar,
y no debe. La escritura
no es espejo, mas bien
el cristal estriado de las duchas,
donde el cuerpo se desmembra
y solo su sombra trasluce
incierta pero real.
Y no se reconoce quien se lava
mas solo su gesto.
Por lo tanto qué importa
ver detrás de la filigrana,
si yo soy el falsario
y solo la filigrana es mi trabajo.
(da Le cavie, Einaudi 2018)
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