de/di Aurora Luque
(trad. Marcela Filippi)
Fluir en la corriente sagrada de los versos
de una noche a otra noche
y ser atropellada, ser mordida
por la negra belleza que estalla en las palabras.
Y qué saturación sentir el aire
de otros mundos, la hoja que temblaba
en la lluvia con sol, los astros asomados
a la leve escritura,
un aroma olvidado de la infancia
o un placer sumergido
en las aguas más hondas de la vida:
carne que se entreviese
–erótico fulgor rosado y denso–
bajo el encaje oscuro del poema.
Fluire nella corrente sacra dei versi
da una notte all'altra
ed essere investita, essere morsa
dalla bellezza nera che esplode nelle parole.
E quale saturazione sentire l'aria
di altri mondi, la foglia che tremava
sotto la pioggia col sole, gli astri spuntati
alla leggera scrittura,
un aroma dimenticato dell'infanzia
o un piacere sommerso
nelle acque più profonde della vita:
carne che si intravede
–erotico fulgore rosa e denso–
sotto il merletto scuro della poesia.
(De Carpe amorem. Renacimiento, 2021)
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