de/di Francisco Caro
(trad Marcela Filippi)
Se llamaba Sandalia,
no hay otra en todo el pueblo con mi nombre,
nos decía,
por eso nunca
he vuelto la cabeza en vano,
siempre sé que soy yo cuando alguien llama.
De negro, como todas,
era el tiempo del luto y su costumbre,
menuda,
andaba a pasos cortos, las manos recogidas;
tuvo suerte y a nadie
perdió en la guerra, pudo ver a su hijo
–mi padre luego–
volver del Guadarrama
con los pulmones rotos por el frío
y un hambre desmedida de tabaco.
Años antes –me parece que el 20–
cuando llena su entraña
esperaba una hija, murió su amparo,
murió mi abuelo.
Con lo puesto siguió, en el íntimo cuido
de su familia pobre, pero junta,
pero justa; pantalonera humilde,
del afán de sus manos hizo que el sol saliera
a calentar su hogar día tras día.
Nunca escuché
alta o recia su voz, su fortaleza
estaba en lo sencillo, en su figura en sombra,
y la suya
fue la primera muerte que me buscó de cerca:
cayó en el patio, junto al pozo,
inerme, sola, pero no vencida
por otra cosa que no fuese
haber vivido su coraje a tientas y encendido.
Pegado a su memoria, hoy
conservo junto a mí
aquel brocal de arcilla que la viera caer,
y la dulzura
de antiguas tardes-noches de verano,
Paquito, me llamaba para darme sus fritas
rebanadas de pan empapadas en vino,
que aún y todavía, sabedlo, me alimentan.
Si chiamava Sandalia,
non ce n'è un'altra in tutto il paese col mio nome,
ci diceva,
ecco perché non ho mai
voltato la testa invano
quando qualcuno chiama so sempre che sono io.
Di nero, come tutte,
era il tempo del lutto e della sua usanza,
minuta,
camminava a passi brevi, le mani giunte;
ebbe fortuna e non perse
nessuno in guerra, ha potuto vedere suo figlio
–mio padre dopo–
tornare da Guadarrama
con i polmoni rotti dal freddo
e una fame smisurata di tabacco.
Anni prima - mi sembra il 20 -
quando gonfio il suo ventre
aspettava una figlia, morì il suo riparo,
morì mio nonno.
Con ciò che indossava continuò, nelle intime cure
della sua famiglia povera, ma unita,
ma giusta; umile pantalonaia,
con lo sforzo delle sue mani fece sorgere il sole
per riscaldare il suo focolare giorno dopo giorno.
Non ho mai sentito
alta o dura la sua voce, la sua forza
era in ciò che è semplice, nella sua figura in ombra,
e la sua
fu la prima morte che mi ha cercato da vicino:
cadde nel cortile, vicino al pozzo,
inerme, sola, ma non vinta
da qualcosa che non fosse
altro che aver vissuto il suo coraggio a tentoni, ma solido
Legato alla sua memoria, oggi
tengo con me
quella ghiera d'argilla che l'ha vista cadere,
e la dolcezza
di antiche sere-notti d'estate,
Paquito, mi chiamava per darmi le sue fette
di pane fritte imbevute nel vino,
che tuttora e ancora, sappiatelo, mi alimentano.
(de Aquí, Ed. Mahalta poesía, 2020)
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