martedì 19 febbraio 2019

PREHISTORIA DEL CADÁVER/PREISTORIA DEL CADAVERE

de/di Santos Domínguez Ramos
(trad. Marcela Filippi)
Esta topografía de sombras del otoño
construye un territorio para que el asco habite
y transiten los lobos por su húmeda penumbra.

Traza un puente de nieve en el abismo que abren
los interrogatorios letales de la noche,
silenciosa y vacía.
Por los umbrales últimos, por las preliminares
instancias de la sangre,
el día se adelgaza y en los símbolos ciegos
se extraña de su luz propia y perdida.
La teoría y la práctica del día se confunden
en la voz heterónima del animal que huye
de su desvalimiento en medio del paisaje,
y no se reconoce en la materia
cárdena y desolada del final de la tarde.
Concesiva, la sangre seguirá circulando,
con temblor y silencio, siempre al borde, en la orilla
interina y fugaz, donde las altas naves
ya le están esperando,
donde con silbo suave avisa a los remeros
la dimensión exacta del espanto
que sube desde el mar, como las olas.

Questa topografia di ombre dell’autunno
costruisce un territorio affinché il disgusto vi abiti
e transitino i lupi attraverso la sua umida penombra.
Traccia un ponte di neve nell'abisso che aprono
gli interrogatori letali della notte,
silenziosa e vuota.
Dalle soglie ultime, dalle preliminari
istanze del sangue,
il giorno si assottiglia e nei simboli ciechi
si stupisce della sua luce propria e perduta.
La teoria e la pratica del giorno si confondono
nella voce eteronima dell'animale che fugge
del suo smarrimento in mezzo al paesaggio,
e non si riconosce nella materia
morata e desolata del finale della sera.
Concessivo, il sangue continuerà a circolare,
con tremore e silenzio, sempre sul bordo, nel margine
provvisorio e fugace, dove le alte navi
lo stanno già aspettando,
dove con fischio leggero avvisa i rematori
della dimensione esatta dello spavento
che sale dal mare, come le onde.
(del libro “Nueve de lunas”)

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