de/di Antonio Rivero Taravillo
(trad. Marcela Filippi)
Todo poeta es Adán: cree
que es él el primer hombre (si no Dios)
y que funda su genealogía
en el silencio
y con eco que llega hasta los otros.
Toda poeta es Eva: siente
que no es la primera mujer
sino Lilith
(no como esposa: como amiga
de sí misma en sí misma desdoblada).
La poesía no es el árbol
ni su fruto, el demonio o la serpiente,
pero sí el jardín del Edén,
y no necesita expulsarlos
porque jamás han estado allí.
Y pese a todo,
por ese premio,
por aquella reseña,
con pluma o con quijada, qué más da,
Caín sigue matando a Abel.
Esta es su sangre.
Ogni poeta è Adamo: crede
di essere il primo uomo (se non Dio)
e che fonda la sua genealogia
nel silenzio
e con un'eco che giunge fino agli altri.
Ogni poeta è Eva: sente
di non essere la prima donna
ma Lilith
(non come moglie: come amica
di se stessa da se stessa sdoppiata).
La poesia non è l'albero
né il suo frutto, il demonio o il serpente,
ma sì il giardino dell'Eden,
e non ha bisogno di espellerli
perché non sono mai stati lì.
E nonostante tutto,
per quel premio,
per quella rassegna,
con la penna o con la guancia, cosa importa,
Caino continua a uccidere Abele.
Questo è il tuo sangue.
(De Luna sin rostro. Pre-Textos, 2023)
Nessun commento:
Posta un commento