de/di Isabel Miguel
(trad. Marcela Filippi)
Se llamaba María
y tenía su casa
muy cerca de la tuya.
Y hace días, muy pocos, que no vive.
Hace días que no sale a la compra,
que no asoma su rostro a la ventana,
que no sueña
ni habla
ni respira.
Se ha vencido en el caos de la crisis
al terror del desahucio y del vacío.
Así mueren los pobres,
en silencio,
en el gris abandono de sus vidas,
sin conocer el grito de su fuerza,
su protesta en un coro de gargantas.
Y culpo a la avaricia,
a los mercados,
a los que nos gobiernan pese a todo,
de esta muerte.
Se llamaban María, Ana o Luisa,
poco importan su nombres.
Su silencio es ahora
el fin de los silencios.
Si chiamava Maria
e aveva la sua casa
molto vicino alla tua.
E da giorni, pochissimi, che non vive.
Da giorni che non esce a fare la spesa.
che non si affaccia alla finestra,
che non sogna
non parla
né respira.
Si è arresa nel caos della crisi
al terrore dello sfratto e del vuoto.
Così muoiono i poveri
in silenzio,
nel grigio abbandono delle loro vite,
senza conoscere il grido della loro forza,
la loro protesta in un coro di gole.
E incolpo l'avarizia
i mercati,
chi ci governa nonostante tutto,
di questa morte.
Si chiamava Maria, Anna o Luisa,
poco importano i loro nomi.
Il loro silenzio è ora
la fine dei silenzi.
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