de/di Luis Alberto de Cuenca
(trad. Marcela Filippi)
Beatriz se ha matado. Dejó cartas absurdas
con recomendaciones y sarcasmos estúpidos.
Lo consiguió por fin, y me alegro por ella:
sufría demasiado. En la autopsia el forense
desmenuzó su cuerpo y encontró dentelladas
cerca del corazón y a la altura del pubis.
No hay luz en la buhardilla de Zurbano. El silencio
pasea su victoria sobre las papelinas
ocultas en el libro de Arcimboldo, y la muerte
ha llenado la casa de paz y de goteras;
sigue abierto un tebeo de Conan por la página
en que matan a Bélit, y otro de Gwendoline
con manchas de carmín en las dulces heridas.
Beatriz ha dejado de molestar. Sus ojos
ya no arrojan al mar residuos radiactivos.
Beatrice si è uccisa. Ha lasciato lettere assurde
con raccomandazioni e sarcasmi stupidi.
Alla fine ci è riuscita, e sono felice per lei:
soffriva troppo. Nell'autopsia il medico legale
ha sminuzzato il suo corpo e ha trovato morsi
vicino al cuore e all'altezza del pube.
Non c'è luce nella soffitta di Zurbano.* Il silenzio
sparge la sua vittoria sulle cartine
nascoste nel libro di Arcimboldo, e la morte
ha riempito la casa di pace e di perdite;
ancora è aperto un fumetto di Conan sulla pagina
in cui uccidono Belit, e un altro di Gwendoline
con macchie di rossetto sulle dolci ferite.
Beatrice ha smesso di disturbare. I suoi occhi
non gettano più in mare scorie radioattive.
* Zurbano è una strada elegante di Madrid
(De Los mundos y los días. Poesía 1970-2009. Colección Visor de Poesía. Madrid 2019)
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