de/di Santos Domínguez Ramos
(trad. Marcela Filippi)
Desciende hasta la piedra.
Destierra el cuerpo antiguo y enciende tu mirada
bajo una nueva luz que no viene de arriba,
que emerge de los fondos litorales del sueño.
De ese centro invisible que vive en la centella
suben las resonancias que hacen legible el mundo
en las correspondencias rimadas del espacio:
estrellas con raíces, constelaciones de agua,
la transparente altura del abismo...
Mira en el fuego negro lo insondable del limo
y oye en la piel del cielo lo intocable, lo abierto,
el lenguaje escondido del viento que sostiene
un fondo azul de estrellas.
Oye el color del viento en las tardes de hielo,
espejo y sombra de aire por la secreta escala
hacia la nada quieta.
Excava en las regiones secretas de la imagen,
asciende a lo profundo y olvídate de ti.
Discende fino alla pietra.
Esilia il vecchio corpo e accendi il tuo sguardo
sotto una nuova luce che non viene dall'alto,
che emerge dai profondi litorali del sogno.
Da quel centro invisibile che vive nella scintilla
salgono le risonanze che rendono leggibile il mondo
nelle corrispondenze rimate dello spazio:
stelle con radici, costellazioni d'acqua,
la trasparente altezza dell'abisso...
Guarda nel fuoco nero l'insondabile del limo
e ascolta nella pelle del cielo l'intangibile, l'aperto,
il linguaggio nascosto del vento che sostiene
uno sfondo blu di stelle.
Ascolta il colore del vento nelle sere di gelo,
specchio e ombra d'aria lungo la scala segreta
verso il quieto nulla.
Scava nelle segrete regioni dell'immagine,
ascendi nel profondo e dimentica te stesso.
(Del libro El tercer reino. Pre-Textos Poesía. Valencia 2021)
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