de/di Javier Lostalé
(trad. Marcela Filippi)
Entre el vapor dorado y punzante de la vieja cervecería
(madera, espuma, hirviente círculo del posavasos)
que prolongaba todas las mañanas el deseo de tu cuerpo
y el pequeño cementerio con buganvillas
apenas hay unos pasos,
apenas hay un pasadizo de luz
que explica ahora, no sé cuántos años después,
las silenciosas órbitas que trazó en nuestra sangre el olvido
mientras la insolación del tacto
destruía en su alta terraza de piel
cualquier signo o símbolo
con el que pudiéramos vencer al tiempo.
Solo, con la memoria de un extraño
que no se reconoce en lo que amó,
he traspasado el umbral del pequeño camposanto
y en las cuencas vacías de todo lo que me calcinó
he plantado una rosa
para ver si todavía el perfume cuenta
lo que ya no tiene voz.
Tra il vapore dorato e penetrante della vecchia birreria
(legno, schiuma, cerchio bollente di sottobicchieri)
che prolungava tutte le mattine il desiderio del tuo corpo
e il piccolo cimitero con le bouganvilles
ci sono appena pochi passi,
c'è appena un passaggio di luce
che spiega ora, non so quanti anni dopo,
le silenziose orbite che ha tracciato nel nostro sangue l'oblio
mentre l'insolazione del tatto
distruggeva sulla sua alta terrazza di pelle
qualsiasi segno o simbolo
con cui avremmo potuto sconfiggere il tempo.
Da solo, con la memoria di uno sconosciuto
che non si riconosce in ciò che aveva amato,
ho varcato la soglia del piccolo camposanto
e nelle orbite vuote di tutto ciò che mi aveva calcinato
ho piantato una rosa
per vedere se il profumo racconta ancora
ciò che non ha più voce.
(De La rosa inclinada. 1995)
Nessun commento:
Posta un commento