De/Di Luisa Díaz Garay
(trad. Marcela Filippi)
“Un escenario vacío
Un libro muerto de pena
Un dibujo destruido
Y la caridad ajena
Un televisor inútil
Eléctrica compañía
La radio a todo volumen
Y una prisión que no es mía
Una vejez sin temor
Y una vida reposada
Ventanas muy agitadas
Y una cama tan inmóvil
Un montón de diarios apilados
Y una flor cuidando mi pasado
Y un rumor de voces que me gritan
Y un millón de manos que me aplauden..”
“Uno scenario vuoto
Un libro morto di pena
Un disegno distrutto
E la carità altrui
Un televisore inutile
Elettrica compagnia
La radio a tutto volume
E una prigione che non è mia
Una vecchiaia senza timori
E una vita riposata
Finestre molto agitate
E un letto così immobile
Un mucchio di giornali affastellati
E un fiore custodendo il passato
E un rumore di voci che mi urlano
E un milione di mani che mi applaudono...”
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