(trad. Marcela Filippi)
Es hora, llegó la hora.
Apoyo mi frente entre pulgares: pienso.
Me repito, no puedo seguir así , no puedo respirar, el arco del paladar me lastima, golpeas la puerta, con un empujón brutal a patadas apareces, imagen blanco/negro, tu figura a contraluz.
No se detienen mis latidos asustados en toda la piel erizada.
Lo repito, nunca más.
Pero me arrastras, y los tobillos por el piso, no hacen un solo sonido.
Puedo oírte como bufas, animal de pura hiel e ira : te observo con estos ojos que odian el odio, y repito.
Nunca más.
E’ ora, è giunta l’ora.
Appoggio la fronte tra i pollici: penso.
Ripeto a me stessa, non posso continuare così, non riesco a respirare, l'arco del palato
mi fa male ,
bussi alla porta, con uno spintone brutale a calci e appari, immagine in bianco/ nero,
la tua figura in controluce.
Non si fermano i miei battiti spaventati su tutta la pelle d'oca.
Lo ripeto, mai più.
Ma mi trascini, e le caviglie sul pavimento, non fanno il minimo rumore.
Posso sentirti sbuffare, animale di puro fiele e ira: ti osservo con questi occhi che
odiano l’odio, e ripeto.
Mai più.
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