venerdì 31 maggio 2019

TODOS HAN MUERTO/SONO TUTTI MORTI

de/di José Barroeta
(trad. Marcela Filippi)
Todos han muerto.
La última vez que visité el pueblo
Eglé me consolaba
y estaba segura, como yo,
de que habían muerto todos.
Me acostumbré a la idea de saberlos callados
bajo la tierra.
Al comienzo me pareció duro entender
que mi abuela no trae canastos de higo
y se aburre debajo del mármol.
En el invierno
me tocaba visitar con los demás muchachos
el bosque ruinoso,
sacar pequeños peces del río
y tomar, escuchando, un buen trago.
No recuerdo con exactitud
cuándo empezaron a morir.
Asistía a las ceremonias y me gustaba
colocar flores en la tierra recién removida.
Todos han muerto.
La última vez que visité el pueblo
Eglé me esperaba
dijo que tenía ojeras de abandonado
y le sonreía con la beatitud de quien asiste
a un pueblo donde la muerte va llevándose todo.
Hace ya tiempo que no voy al poblado.
No sé si Eglé siguió la tradición de morir
o aún espera.
Sono tutti morti.
L'ultima volta che ho visitato il villaggio
Eglé mi consolava
ed era sicura, come me,
che tutti fossero morti .
Mi sono abituato all'idea di saperli in silenzio
sotto terra.
All'inizio ho faticato a capire
che mia nonna non porta cesti di fichi
e che si annoia sotto il marmo.
In inverno
mi toccava visitare con gli altri ragazzi
il rumoroso bosco,
prendere piccoli pesci dal fiume
e stando all’ascolto, bere qualcosa.
Non ricordo con esattezza
quando hanno iniziato a morire.
Assistevo alle cerimonie e mi piaceva
mettere fiori sulla terra appena smossa.
Sono tutti morti.
L'ultima volta che ho visitato il villaggio
Eglé mi aspettava
disse che avevo occhiaie da abbandonato
e le sorrisi con la beatitudine di chi assiste
a un villaggio dove la morte va portando via tutto.
E’ da molto tempo che non vado al villaggio.
Non so se Eglé abbia continuato la tradizione di morire
o ancora aspetti.


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