di/de Alda Merini
(trad. Marcela Filippi)
I miei poveri versi,
non sono belle millantate parole,
non sono afrodisiaci folli
da ammirare ai potenti
e a chi voglia blandire la sua sete.
I miei poveri versi
sono brandelli di carne
nera disfatta chiusa,
e saltano agli occhi impetuosi;
sono orgogliosa della mia bellezza;
quando l'anima è satura dentro
di amarezza e dolore
diventa incredibilmente bella
e potente soprattutto.
Di questa potenza io sono orgogliosa
ma non d'altre disfatte;
perciò tu che mi leggi
fermo a un tavolino di caffè,
tu che passi le giornate sui libri
a cincischiare la noia
e ti senti maestro di critica,
tendi il tuo arco
al cuore di una donna perduta.
Lì mi raggiungerai in pieno.
Mis pobres versos
no son bellas descomedidas palabras
no son afrodisíacos locos
de admirar a los potentes
y a quien desee aliviar su sed.
Mis pobres versos
son jirones de carne
negra derrota obcecada,
y saltan a los ojos impetuosos;
estoy orgullosa de mi belleza;
cuando el alma está saturada dentro
de amargura y dolor
se vuelve increíblemente bella
y potente sobre todo.
De esta potencia me siento orgullosa
mas no de otras derrotas;
por lo tanto tú que me lees
quieto en una mesa de un café
tú que pasas los días en los libros
mascullando el tedio
y te sientes maestro de crítica,
tiende tu arco
hacia una mujer perdida.
Allí me alcanzarás en pleno.
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