lunedì 25 settembre 2017

Ezra Pound y las jaulas/Ezra Pound e le gabbie

(trad. Marcela Filippi)

1945. Intento imaginar a Ezra Pound en su
jaula. Luces de neón de 1000 watts
atravesando los barrotes para que el traidor
recuerde su demente fascinación a Hitler.
Fosforece el recinto sin tregua. Jaula
suspendida a cincuenta metros.
Encerrado, recordó su infancia en Hailey,
donde campos de trigo mitigaban el sol de los
agostos.
Nadie traduce hoy estas cosas. Solo algunos
de sus poemas; interminables conversaciones
con T. S. Eliot y James Joyce.
Solo su rostro demudado y este grito:
«daos cuenta:
yo he capeado la tormenta,
he vencido mi exilio».


1945. Cerco di immaginare Ezra Pound nella sua
gabbia. Luci al neon da 1000 watt
varcando le sbarre perché il traditore
ricordi il suo fascino demente per Hitler.
Emette fosforescenza il recinto senza tregua. Gabbia
sospesa a cinquanta metri.
Rinchiuso, ricordò la sua infanzia a Hailey,
dove campi di grano mitigavano il sole di
agosto.
Nessuno traduce oggi queste cose. Solo alcune
delle sue poesie; interminabili conversazioni
con T. S. Eliot e James Joyce.
Solo il tuo volto emaciato e questo grido:
“rendetevi conto:
io ho scampato alla tormenta
ho sconfitto l’esilio”

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