de/di Marta López Vilar
(trad. Marcela Filippi)
Huye de aquí la luz,
la acerco a mis labios como a una ofrenda antigua
para que me devuelva el mundo
y su tibia impiedad.
Es una libación que a ningún dios
se ofrecerá hermosa
ni secreta. No sabrá dulce a la tierra,
tampoco a sus raíces.
El silencio trae en sus manos
el rancio licor de lo que muere
y unge mis labios de un vacío impuro.
Es lo que queda de un dios
a lo que sabe mi boca.
ELEUSI
La luce fugge da qui,
l'avvicino alle labbra come un'antica offerta
affinché mi restituisca il mondo
e la sua tiepida empietà.
È una libagione che a nessun dio
si porgerà bella
né segreta. Non avrà il sapore dolce della terra
né delle sue radici.
Il silenzio porta nelle sue mani
il liquore rancido di ciò che muore
e unge le mie labbra di un vuoto impuro.
È ciò che rimane di un dio
il sapore che ha la mia bocca.
(de En las aguas de octubre. Bartleby Editores, 2016)
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