de/di Alejandro Céspedes
(trad. Marcela Filippi)
ESA dualidad de lo que soy
y que se muestra en las cosas intangibles
arrasa todo atisbo de esperanza.
Esa dualidad que al ocultarse
me muestra,
me describe,
me enfrenta con lo que ya no soy
y lo que soy,
se desnuda y se vuelve tan ridícula
en su obviedad siniestra...,
quiere dejarse ver
porque no es nada.
Dicen que decía Einstein que la luna no existe
cuando nadie la mira,
a lo mejor por eso
decidieron llamarla Luna Nueva,
la vieja, igual que yo, está demasiado vista.
QUELLA dualità di ciò che sono
e che si manifesta nelle cose intangibili
rade al suolo ogni barlume di speranza.
Quella dualità che nel nascondersi
mi mostra,
mi descrive,
mi mette di fronte a ciò che non sono più
e a ciò che sono,
si denuda e diventa così ridicola
nella sua ovvietà sinistra...,,
vuole farsi vedere
perché non è nulla.
Dicono che Einstein diceva che la luna non esiste
quando nessuno la guarda,
forse proprio per questo
hanno deciso di chiamarla Luna Nuova,
la vecchia, come me, è stata vista troppo.
(Del libro Soy Lolà Jericó. XLII Premio Iberoamericano de Poesía Juan Ramón Jiménez 2022.
Diputación Provincial de Huelva.)
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