de/di Jorge Muzam
(trad. Marcela Filippi)
(trad. Marcela Filippi)
Pillín, Cholo, Boby y Terry son los nombres habituales de los perros quiltros nacidos en Chile.
Son los llamados mestizos. Sobrevivientes de mil peleas callejeras, acostumbrados al frío, al hambre y al vagabundeo. Suelen deambular por las calles, miran con ojos de pena a los niñitos que salen de los McDonalds, esperan la luz verde de los semáforos y supervisan los desfiles públicos. Cuando alguien se siente perturbado por su presencia, simplemente les espeta: ¡anda a echarte mierda! Llamarse Cholo es como llamarse Juan en humano, Pillín equivale a Pedro, Boby a Luis y Terry a José.
Pero tal como entre los humanos, entre los perros también hay estrictas divisiones sociales. Los quiltros son la clase baja, la indigente, la despojada, el pueblo explotado que sobrevive lamiendo huesitos roídos.
La clase media son los perros guardianes, los enormes rotwaillers, los pitbull, los bulldog, los pastores alemanes y los doberman. Ellos prestan un servicio de seguridad a los aspiracionistas que compran enormes viviendas que casi no tienen patio, y a los delincuentes que deben disuadir a los otros delincuentes de las quitadas de droga. Cuando el aspiracionista pierde el trabajo o cae en desgracia, simplemente se deshace del perro dejándolo tirado en caminos rurales. Los delincuentes se los comen asados.
La aristocracia perruna corresponde a los afganos, chow chow, poodles, beagles y hasta los chihuahua. Suelen llamarse Edgard, Sophie o Elizabeth, y tienen privilegios incluso superiores a los de un parlamentario (lo cual parece imposible) La aristocracia perruna ha ido creciendo a la par que los nuevos ricos. En Chile se les llama "perros de raza" y confieren estatus a quien los ostente en los parques. Decir “de raza” basta para henchir el corazón y el culo de sus dueños. Poseer un perro de raza implica generar condiciones ambientales y alimenticias para el óptimo desenvolvimiento de los músculos e intestinos del can.
De esta forma, semanalmente tienen horas reservadas para baño, peinado, masaje, limaje de uñas y psicólogo en exclusivos centros de belleza canina. Conjuntamente, se le compran accesorios deportivos para que el señor perro haga deporte en casa, bien manufacturadas vestimentas para cubrir sus lomos, huesos artificiales sin grasa para sus dientes, juguetes para que no se aburra y comida especial para que su mierda no huela a mierda.
Por lo demás, el árbol genealógico del perro (inventado o legítimo) debe demostrar con rotunda claridad que en algún momento tuvo antepasados nobles que ladraban en inglés. Por esto, resulta natural que el perro se siente cuando le dicen ¡Sit down!
Pillín, Cholo, Boby e Terry sono i soliti nomi dei cani bastardi nati in Cile. Sono i cosiddetti meticci. Sopravvissuti a mille litigi di strada, abituati al freddo, alla fame e al vagabondaggio. Sono soliti deambulare per le strade, guardando con occhi di pena i bambini che escono dai McDonalds, aspettano la luce verde dei semafori e vigilano le sfilate pubbliche. Quando qualcuno si sente disturbato dalla loro presenza, semplicemente li infilza: vattene via stronzo! Chiamarsi Cholo è come chiamarsi Giovanni in chiave umana, Pillín equivale a Pietro, Boby a Luigi e Terry a Giuseppe.
Ma, come tra gli esseri umani, anche tra i cani ci sono rigorose divisioni sociali. I bastardi sono la classe bassa, quella indigente, quella diseredata, il popolo sfruttato che sopravvive leccando piccoli ossi rosicchiati.
La classe media sono i cani da guardia, gli enormi rotwaillers, i pitbull, i bulldog, i pastori tedeschi e i dobermann. Essi prestano un servizio di sicurezza gli aspiranti che comprano enormi case che non hanno quasi cortile, e ai delinquenti che devono dissuadere altri delinquenti dai furti di droga. Quando il concorrente perde il lavoro o cade in disgrazia, semplicemente si libera del cane abbandonandolo sulle strade rurali. I delinquenti se li mangiano arrosto.
L'aristocrazia canina corrisponde agli afgani, chow chow, barboncini, beagles e perfino i chihuahua. Si chiamano solitamente Edgard, Sophie o Elizabeth, e hanno privilegi anche superiori a quelli di un parlamentare (che sembra impossibile). L'aristocrazia canina è cresciuta alla pari dei nuovi ricchi. In Cile li si definisce "cani di razza" e conferiscono status a chi li ostenta nei parchi. Dire "razza" è sufficiente per gonfiare il cuore e il culo dei suoi rispettivi padroni. Possedere un cane di razza comporta la creazione di condizioni ambientali e nutrizionali per lo sviluppo ottimale dei muscoli e intestini del cane.
Inoltre, hanno ore settimanali riservate per il bagno, pettinatura, massaggio, limatura di unghie e psicologo, in centri esclusivi di bellezza canina. Congiuntamente, gli si compra accessori sportivi perché il signor cane faccia sport in casa, vestimenta ben rifinite per coprire i suoi lombi, ossi artificiali senza grasso per i suoi denti, giocattoli perché non si annoi e cibo speciale per evitare che la sua merda puzzi di merda.
Inoltre, l’albero genealogico del cane di razza (inventato o legittimo) deve dimostrare con evidente chiarezza che una volta aveva antenati nobili che abbaiavano in inglese. Pertanto, risulta naturale che il cane si sieda quando gli dicono, sit down!
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