di/de Valerio Magrelli
(trad. Marcela Filippi)
(trad. Marcela Filippi)
Ogni sera chino sul chiaro
orto delle pagine,
colgo i frutti del giorno
e li raduno. Allineati
su filari paralleli corrono i pensieri,
tracce di accorti innesti.
La mia vita è legata
al frugale raccolto,
il suo consumo è quotidiano, dimesso.
Nessuna logica è nel prendere
i fiori o i frutti secchi. L’unica,
e può bastare, è in questa secrezione
spontanea e vegetale dell’idea.
Lenta commozione della terra
che turbata la concepisce. O la cucina
per il suo disadorno commensale.
Cada noche agazapado detrás del claro
huerto de las páginas,
cojo los frutos del día
y los reuno. Alineados
en hileras paralelas corren los pensamientos,
trazas de cuidados injertos.
Mi vida está ligada
a la frugal cosecha
su consumo es cotidiano, modesto.
Ninguna lógica en coger
las flores o los frutos secos. La única,
y puede bastar, está en esta secreción
espontánea y vegetal de la idea.
Lenta conmoción de la tierra
que turbada la concibe. O la cocina
para su desornamentado comensal.
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