lunedì 4 marzo 2024

LA DULZURA/LA DOLCEZZA

de/di Gabriela Mistral
(trad. Marcela Filippi)

     Por el niño dormido que llevo, mi paso se ha vuelto silenzioso. 
Y es religioso todo mi corazón, desde que lleva el misterio.
     Mi voz es suave, como por una sordina de amor, y es que 
temo despertarlo.
     Con mis ojos busco ahora en los rostros el dolor de las entrañas, 
para que los demás miren y comprendan la causa de mi mejilla 
empalidecida.
     Hurgo con miedo de ternura en las hierbas donde anidan 
codornices. Y voy por el campo silenciosa, cautelosamente: 
creo que árboles y cosas tienen hijos dormidos, sobre los que 
velan inclinados.


      Per il bambino addormentato che porto in grembo, il mio passo si è fatto attento.
E tutto il mio cuore è religioso, dacché porta il mistero.
      La mia voce è soave, come una sordina di amore, ed è che
temo di svegliarlo.
      Con i miei occhi ora cerco nei volti il dolore delle viscere,
 affinché gli altri guardino e comprendano la causa del mio viso
impallidito.
      Frugo con timore di tenerezza tra l'erba dove nidificano 
le quaglie. E cammino lungo la campagna silenziosa, con cautela: 
credo  che alberi e cose abbiano figli addormentati, sui quali 
vegliano inclinati.

(Antología poética de Gabriela Mistral. Biblioteca Edaf, Madrid 1999) 

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