di/de Cesare Pavese
(trad. Marcela Filippi)
Verrà la morte e avrà i tuoi occhi
questa morte che ci accompagna
dal mattino alla sera, insonne,
sorda, come un vecchio rimorso
o un vizio assurdo. I tuoi occhi
saranno una vana parola
un grido taciuto, un silenzio.
Così li vedi ogni mattina
quando su te sola ti pieghi
nello specchio. O cara speranza,
quel giorno sapremo anche noi
che sei la vita e sei il nulla.
Per tutti la morte ha uno sguardo.
Verrà la morte e avrà i tuoi occhi.
Sarà come smettere un vizio,
come vedere nello specchio
riemergere un viso morto,
come ascoltare un labbro chiuso.
Scenderemo nel gorgo muti.
Vendrá la muerte y tendrá tus ojos
esta muerte que nos acompaña
de la mañana a la noche, insomne,
sorda, como un viejo remordimiento
o un vicio absurdo. Tus ojos
serán una palabra vana,
un grito callado, un silencio.
Así los ves cada mañana
cuando sola te doblas
ante el espejo. Oh querida esperanza,
aquel día sabremos nosotros también
que eres la vida y eres la nada.
Para todos la muerte tiene una mirada.
Vendrá la muerte y tendrá tus ojos.
será como dejar un vicio,
como ver en el espejo
resurgir un rostro muerto,
como escuchar un labio cerrado.
Bajaremos al abismo mudos.
Nessun commento:
Posta un commento