giovedì 16 gennaio 2020

ELEGÍA A AQUILES NAZOA/ELEGIA PER ACHILLE NAZOA

de/di Aquiles Nazoa
(trad. Marcela Filippi)
Hoy es mi último día de colegio;
la escuela ha amanecido lloviznando;
la maestra me manda a cortar unas flores;
yo me pongo los guantes del jardín.
Para ir al entierro de mi niñez
vienen algunas hormigas llorando;
abro, para saber cómo se llama esta muchacha,
mi cuaderno de escritura inglesa;
las bonitas letras salen volando hacia las flores.
Entretanto, arrastrándose en el tiempo
se gastan los zapatos de las hojas,
y en la angélica espalda de la tarde
desvanecen su fábula las nubes.
Colores de mi niñez tan delicados.
Recuerdo que en el pecho una casita
me pinté con creyones aquella tarde;
tenía una ventana por la que algunas veces se asomaba mi madre
y una puerta por la que yo salía para irme a la escuela.
Lástima grande que se me haya borrado:
si la tuviera me metería a llorar dentro de ella.

Oggi è il mio ultimo giorno di scuola;
la scuola si è svegliata piovigginando;
la maestra mi manda a tagliare dei fiori;
mi metto i guanti da giardino.
Per andare al funerale della mia infanzia
arrivano alcune formiche piangendo;
apro, per sapere come si chiama questa ragazza,
il mio quaderno di scrittura inglese;
le bellissime lettere escono e volano verso i fiori.
E intanto, trascinandosi nel tempo
si consumano le scarpe delle foglie,
e sull’angelica spalla della sera
le nuvole fanno svanire la loro favola.
Colori della mia infanzia così delicati.
Ricordo che mi sono dipinto con pastelli
una casetta sul petto quella sera;
aveva una finestra dalla quale alcune volte mia madre si affacciava
e una porta attraverso la quale io uscivo per andare a scuola.
Che gran peccato che mi si sia cancellata:
se l'avessi mi ci metterei a pingere dentro.

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