de/di Juan Gelmán
(trad. Marcela Filippi)
a Marco Antonio Campos
¿El universo? Claro. ¿El infinito? Además.
¿La carne? Desde luego. Carne celeste
o con un cielo arriba que nubla cuando tocás
el odio y llueve un agua triste.
Una vaca pace en el hueso que vas a recordar
¿Y los que olvidan?
¿Se tapan como indios las vergüenzas?
País desaparecido en una gorra militar,
¿estás en lo que venga?
Lo que vino es cobardía y desprecio.
Tumbas cavadas en el agua, Paul Celan.
El día me recuerda que no soy árbol y no tengo raíces de pájaro.
Vivo vagamente
y nadie me ve entrar.
L'universo? Certo. L'infinito? Ancor di più.
La carne? Certamente. Carne celeste
o con un cielo sopra che si annuvola quando tocchi
l’odio e piove un'acqua triste.
Una mucca pascola nell'osso che ricorderai.
E quelli che dimenticano?
Si coprono come gl’indios le vergogne?
Paese scomparso in un berretto militare,
ci sei in ciò che accadrà?
Ciò che è arrivato è codardia e disprezzo.
Tombe scavate nell'acqua, Paul Celan.
Il giorno mi ricorda che non sono un albero e non ho radici di uccello.
Vivo vagamente
E nessuno mi vede entrare.
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