mercoledì 26 settembre 2018

PERMANENCIA/PERMANENZA

de/di Javier Sánchez Menéndez
(trad. Marcela Filippi)

Es la poesía lo que llena la vida del poeta las veinticuatro horas del día, el alimento que crece y vuela como el pájaro. Y no se escribe para nadie aunque son los lectores los dueños de las obras, aunque sigan teorizando los otros y justificando su propia impotencia. Hay poco tiempo y la mudez avisa, debemos prepararnos, la llamada se repite en el centro de su propia cabeza, ese bosque del yo en el nosotros. 

El laberinto, a pesar del disponer de una coqueta entrada  es un círculo cerrado, la estancia del silencio, la mansedumbre de la soledad. Es la permanencia, siempre es la permanencia. Perseverar en la constancia, habitando  el secreto, en la casa de la separación. Sí, es la permanencia. ¿Y quiénes son los otros?


È la poesia che riempie la vita del poeta ventiquattro ore al giorno, l’alimento che cresce e vola come l’uccello. E non si scrive per nessuno, benché siano i lettori i padroni delle opere, nonostante  gli altri continuino a teorizzare  e a giustificare la propria impotenza. C'è poco tempo e il mutismo avverte, dobbiamo prepararci, la chiamata si ripete al centro della propria testa, quel bosco dell’io nel noi.

Il labirinto, nonostante disponga di un'entrata civettuola, è un cerchio chiuso, l’alloggio del silenzio, l’arrendevolezza della solitudine. È la permanenza, è sempre la permanenza. Perseverare nella costanza, vivendo il segreto, nella casa della separazione. Sì, è la permanenza. E chi sono gli altri?











Nessun commento:

Posta un commento