Pablo Neruda
(trad. Marcela Filippi P.)
Ay hijo, sabes ¿sabes
de dónde vienes?
De un lago con gaviotas
blancas y hambrientas.
Junto al agua de invierno
ella y yo levantamos
una fogata roja
gastándonos los labios
de besarnos el alma,
echando al fuego todo,
quemándonos la vida.
Así llegaste al mundo.
Pero ella para verme
y para verte un día
atravesó los mares
y yo para abrazar
su pequeña cintura
toda la tierra anduve,
con guerras y montañas,
con arenas y espinas.
Así llegaste al mundo.
De tantos sitios vienes,
del agua y de la tierra,
del fuego y de la nieve,
de tan lejos caminas
hacia nosotros dos,
desde el amor terrible
que nos ha encadenado,
que queremos saber
cómo eres, qué nos dices,
porque tú sabes más
del mundo que te dimos.
Como una gran tormenta
sacudimos nosotros
el árbol de la vida
hasta las más ocultas
fibras de las raíces
y apareces ahora
cantando en el follaje,
en la más alta rama
que contigo alcanzamos.
Ah figlio, sai, sai
da dove vieni?
Da un lago di gabbiani
bianchi e affamati.
Vicino all'acqua d'inverno
lei ed io accendemmo
un fuoco rosso
consumandoci le labbra
da tanto baciarci l'anima,
gettando al fuoco tutto,
bruciando la nostra vita.
Così sei venuto al mondo.
Ma lei per vedermi
e per vederti, un giorno
attraversò i mari
ed io per abbracciare
la sua esile vita
tutta la terra ho percorso,
con guerre e montagne,
con sabbie e spine.
Così sei venuto al mondo.
Da tanti luoghi vieni,
dall'acqua e dalla terra,
dal fuoco e dalla neve,
da così lontano cammini
verso noi due,
è dall'amore terribile
che ci ha incatenati,
che vogliamo sapere
come sei? Cosa ci dici?
perché tu sai di più
del mondo che ti abbiamo dato.
Come una gran tempesta
abbiamo scosso
l'albero della vita
fino alle più occulte
fibre delle radici
e ora appari
cantando nel fogliame,
sul più alto ramo
che con te abbiamo raggiunto.
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