de/di Luis Miguel Rabanal
(trad. Marcela Filippi)
Si fue o no el invierno con su nieve
irrespetuosa e inabarcable, ya no lo recuerdo.
Si creciste en el reproche de los días cortos
donde nadie se esforzaba por explicarte el mundo
y sus carabinas de madera, qué culpa tengo yo
de tu fracaso.
Obra en tu poder hoy la sonrisa
del que ha sido golpeado dos y tres veces
y se enamora perdidamente de su verdugo dulce
y es simple el pretexto que acobarda.
En aquel camino sobrevivió tu soledad
espoleada por alguien que jamás chocó tus manos,
al igual que tú víctima del frío, y equivocaste
su aliento con la hediondez de los lobos
que se comen a los niños malos.
De cuanto huye, de cuanto duele
en el penúltimo anochecer, de las migajas
del tiempo, nos queda la razón
de haber soñado mucho con mujeres hermosas
y guerreros azules que sin duda vendrían
a arrasar la infancia,
ese cojo carromato repleto de castigos
tirado por un viejo león y un dromedario
infame.
Debes sonrojarte cuando recuerdes
quién fue el vasallo y quién el gilipollas.
Solamente esto es la vida: pronosticar mejor
o peor la calentura.
Se è stato o meno l'inverno con la sua neve
irrispettosa e smisurata, non lo ricordo più.
Se sei cresciuto nella recriminazione dei giorni brevi
dove nessuno si sforzava di spiegarti il mondo
e le sue carabine di legno, quale colpa ho io
del tuo fallimento.
Opera in tuo potere oggi il sorriso
di colui che è stato colpito due e tre volte
e si innamora perdutamente del suo dolce carnefice
ed è semplice il pretesto che intimorisce.
Su quella strada è sopravvissuta la tua solitudine
pungolata da chi non ha mai urtato le tue mani,
come te vittima del freddo, e hai equivocato
il suo respiro con il lezzo dei lupi
che mangiano i bambini cattivi.
Da quanto fugge, da quanto duole
nel penultimo imbrunire, dalle briciole
del tempo, ci rimane la ragione
di aver sognato a lungo con donne bellissime
e guerrieri blu che senza dubbio sarebbero venuti
a distruggere l'infanzia,
quel carriaggio zoppo stracolmo di castighi
trainato da un vecchio leone e da un dromedario
infame.
Dovresti arrossire nel ricordare
chi era il vassallo e chi era il minchione.
Soltanto questo è la vita: pronosticare meglio
o peggio l'eccitazione.
(Del libro Que llueva siempre. Huerga & Fierro editores)
Nessun commento:
Posta un commento