de/di Olalla Castro
(trad. Marcela Filippi)
Eros me sacudió el alma
como el viento que en la montaña sacude los árboles.
Resbalar por un sexo que no es tuyo pero es igual que
el tuyo. Tocar como tocándote. Que todo te
recuerde a ti y, a la vez, entiendas lo frágil que
es el yo, lo mucho que tus pechos pequeños se
parecen a otros. Reflejarte en el beso como en
la superficie del espejo. En el rostro que rozas,
ser capaz de mirarte. Amar y escribir consis
ten en lo mismo: buscarte en lo distinto, llegar
a la unidad conjurando lo múltiple.
Quienes nacemos en islas conocemos de sobra los
confines, pero también sabemos de la fragi
lidad de las fronteras. Advertimos sus contor
nos imprecisos, su constante vaivén (vemos
cómo se mueven y nos mueven). Con cada
ola, Lesbos cambia. La tierra se sumerge y,
al hacerlo, sus límites se borran. Abolir una
linde de agua es tan fácil como lanzar contra
ella una piedra, cruzarla a nado, navegarla con
una embarcación.
Nacer en una isla supone hacerte constantes pregun
tas sobre tu propio origen. ¿Mojarte los pies te
vuelve una extranjera? Para ser una bárbara,
¿hasta dónde tu cuerpo ha de hundirse en el
mar? Quienes nacemos en islas sabemos que
la escritura es también una isla, una arena a la
que llamamos patria. Este borde que al des
plazarse nos desplaza. Esta orilla de la que
nunca podrán desterrarnos los tiranos.
Eros mi ha scosso l'anima
come il vento che sulle montagne scuote gli alberi.
Scivolare lungo un sesso che non è il tuo ma che è uguale
al tuo. Toccare come se ti toccassi. Che tutto
ti ricorda te e, allo stesso tempo, capisce quanto sia fragile
l'io, quanto i tuoi piccoli seni
somiglino agli altri. Rifletterti nel bacio come sulla
superficie dello specchio. Sul volto che sfiori,
essere in grado di guardarti. Amare e scrivere sono
la stessa cosa: cercarti nel diverso, giungere
all’unità scongiurando ciò che è molteplice.
Chi come noi nasce in isole conosce molto bene i
confini, ma conosce anche della fragilità
delle frontiere. Avverte i loro contorni
imprecisi, il loro continuo va e vieni (vediamo
come si muovono e ci muovono). Ad ogni
onda, Lesbo cambia. La terra si immerge e,
In questo modo i suoi limiti si cancellano. Abolire una
linea d'acqua è così facile come lanciare su di essa
una pietra, attraversarla a nuoto, navigarla con
un'imbarcazione.
Nascere in un'isola significa porsi continue domande
sulla propria origine. Bagnare i tuoi piedi
ti rende una straniera? Per essere una barbara,
fino a che punto il tuo corpo deve affondare nel
mare? Chi come noi di è nato in isole sappiamo
che la scrittura è anche un'isola, una sabbia che chiamiamo
patria. Quest'estremità che nel muoversi
ci muove. Questa sponda da cui
i tiranni non potranno mai esiliarci.
(Del libro Las Escritas. XXI Premio de Poesía Vicente Núñez. Deputación de Cordoba Berenice, 2022)
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