de/di Hilario Barrero
(trad. Marcela Filippi)
VII
En el verano del 71 te esperaba
al borde de la noche
sin saber si debía subir a tu nave
que pudiera llevarme más allá de la Estigia,
ignorante de tu control del barco,
el peso de otros cuerpos a los que recordabas
que abandonaste o te dejaron,
a otras sombras gozosas en países distantes,
adioses que guardabas clandestinos,
amo de la caricia, dueño del beso.
Y yo en la ventana esperando
que llegara la noche y tú con ella,
oscuridad lejana, apenas si una brecha de luz,
sin saber todo lo que traías atado60
entre tus manos, escrito en tu mirada,
escondido entre los pliegues de tu ropa.
Y yo vacío, torpe, con los ojos abiertos,
tus labios a mi alcance y no saber besarte.
Fue un milagro que te quedaras para siempre.
DAL DETERIORAMENTO
VII
Nell'estate del '71 ti aspettavo
sul bordo della notte
senza sapere se avrei dovuto salire sulla tua nave
che avrebbe potuto portarmi oltre lo Stige,
ignaro del tuo controllo della nave,
il peso di altri corpi che ricordavi
che avevi abbandonato o che ti avevano lasciata,
ed altre ombre gioiose in paesi distanti,
addii che custodivi clandestini,
custode della carezza, padrone del bacio.
E io alla finestra aspettando
che arrivasse la notte e tu con essa,
oscurità lontana, appena una breccia di luce,
senza sapere tutto quel che portavi legato
tra le tue mani, scritto nel tuo sguardo,
nascosto tra le pieghe dei tuoi vestiti.
E io, vuoto, goffo, con gli occhi aperti,
le tue labbra alla mia portata e non sapere come baciarti.
Fu un miracolo che tu rimanessi per sempre.
(De Tarja. Editorial Renacimiento, 2024)
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