martedì 19 settembre 2017

TUMBA EN PAESTUM/TOMBA A PAESTUM

Santos Domínguez Ramos, poeta, Professore di letteratura spagnola e critico letterario, nella presente poesia, si è ispirato all’immagine del nuotatore sospeso nel tuffo, che copriva una tomba del secolo V a.C. di Paestum. La ricca, elaborata e precisa forma del testo ci guida e ci immerge nell'arte funeraria della Magna Grecia che rivive in questi bellissimi versi.
(trad. Marcela Filippi)

Igual que el tiempo, el aire abre en la arena a veces surcos indescifrables.
Vibra lejos la tarde y en un rincón oscuro se apaga mudo el tiempo, pero arde la memoria y la luz flota entonces igual que el nadador, sin peso y sin minutos.
Como último profeta de un tiempo que ya ha muerto en la materia oscura de un corazón sin fondo, el nadador sublime se detiene en su salto y flota en el vacío, en su eterna caída.
Cae derecho a su tumba, a las aguas que van al reino de los muertos, abre el profundo espacio de la tarde sin fin, de la noche sin fondo.
Y permanece inmóvil en el aire intermedio de la vida a la muerte parada de las olas, en el aire sin tiempo circular que transcurre de una tierra de nadie a una tumba sin nombre.
Es el día sin tamaño, el paisaje sin ecos que flota envuelto en niebla, contra la espalda lenta de la tarde.
Y cae sobre la arena el martillo incansable de la lluvia.


Come il tempo, l'aria
apre nella sabbia a volte solchi indecifrabili.

Vibra lontano la sera e in un angolo buio
si spegne muto il tempo, ma arde la memoria
e dunque la luce galleggia come il nuotatore,
senza peso e senza minuti.

Come ultimo profeta di un tempo che è già morto
nella materia oscura di un cuore senza fondo,
il sublime nuotatore si sospende nel suo salto,
e galleggia nel vuoto, nella sua eterna caduta.

Cade dritto nella sua tomba, nelle acque che vanno
nel regno dei morti
apre il profondo spazio
della sera senza fine, della notte senza fondo.

E rimane immobile nell'aria intermedia
dalla vita alla morte sospese dalle onde,
nell'aria senza tempo circolare che trascorre
da una terra di nessuno a una tomba senza nome.

E' il giorno senza dimensione, il paesaggio senza echi
che galleggia avvolto nella nebbia,
contro la lenta schiena della sera.

E cade sulla sabbia
il martello instancabile della pioggia.

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